Il turismo – da mesi ormai – cerca di capire come risedersi al tavolo da gioco, il che non è detto che basti, quando a mutare non è stato solo l’ambiente circostante o i giocatori, bensì il gioco stesso.
Oggi siamo sempre più consapevoli e certi più che mai di trovarci ad un nuovo giro di boa, un cambiamento forte e per certi versi (probabilmente) traumatico, che cambierà radicalmente l’economia e la società.
Nel mondo del travel, spesso l’associazione degli eventi di oggi viene fatta con ciò che successe l’11 settembre 2001. Si diffuse una paura generalizzata e il mondo rallentò per un certo periodo. Nei primi mesi del 2002 si iniziava a parlare di “leggera ripresa”. L’industria aerea era stata la più colpita. Solo American Airlines e United Airlines avevano tagliato più di 20.000 posti di lavoro. British Airways e Air Canada avevano dovuto rinunciare a 5.000 posti di lavoro a causa del calo del numero di passeggeri (www.bcdtravel.com). Dopo l’11 settembre, l’industria aerea mondiale aveva perso un terzo del valore del suo comparto tra voli, flotte, equipaggio e passeggeri. Il volume dei passeggeri prima dell’11 settembre è stato raggiunto per la prima volta solo nel luglio 2005. Il 69% degli americani dopo quella data ha cambiato sostanzialmente le proprie abitudini di viaggio e lì il nemico era, sì celato, ma identificabile in qualcosa di visibile. Oggi, ai tempi del Covid-19, il nemico è fisicamente invisibile, nascosto potenzialmente in chiunque ci passi accanto, addirittura nei nostri affetti. Il nemico degli esseri umani è l’essere umano, il marito, la moglie, i nipoti, il venditore, il cliente, l’amico, il figlio.
Al netto di questo, di un’umanità che forse ne uscirà (perché ne uscirà) profondamente cambiata, proviamo a fare il punto dei temi chiave, quelli che sono al centro del dibattito e che come tali ci aiutano a delineare nuove strategie di azione e possibili nuove procedure utili alla ripartenza. Nei periodi di grande crisi c’è un solo vantaggio: la possibilità di poter sperimentare.
Su più fonti si parla di agenzie di viaggio e turismo organizzato al giro di boa, alla rinascita. È senza dubbio vero che nelle difficoltà l’essersi affidati ad un professionista ha fatto la differenza nei giorni più difficili di questa pandemia, vedremo come gli agenti sapranno cavalcare quest’onda avvicinandosi ai clienti con nuovi linguaggi, nuove proposte e nuove tematiche. Oggi ci sono più argomenti a disposizione degli agenti, spazi vuoti nei comportamenti non più standard dei consumatori.
Più della metà dei viaggiatori potenziali si dichiara interessato a ripartire utilizzando i servizi di un’agenzia di viaggio (siviaggia.it del 12.01.21) perché rappresentano un punto di riferimento, perché sono ritenute fonte affidabile di informazione e perché probabilmente riusciranno a costruire gruppi-bolla in cui la sicurezza sarà accertata a inizio tour con tamponi rapidi e valutazione del passaporto sanitario.
Sebbene al centro c’è sempre la strutturazione di un prodotto innovativo e di qualità, di sicuro il vaccino e la stagione estiva allenteranno le morse dell’ansia dei viaggiatori ma farli sentire al sicuro e tutelati sarà la chiave per intercettare nuovi clienti. In tal senso sarà fondamentale dotarsi di soluzioni innovative nella comunicazione, nell’offerta e nella gestione delle procedure di ammissione al gruppo. Per questo la Ada Tour con il suo programma di affiliazione gratuito, MaMa Puglia Expert, già da settembre scorso propone alle agenzie partner un corso di formazione e l’adozione di procedure in grado di rafforzare il senso di sicurezza (tampone all’arrivo, assicurazioni integrative, ecc). Procedure testate in prima persona da una ventina di agenti certificati Puglia-Expert ospitati a dicembre per un educational tour in Puglia.
AirbBnB, il gigante dell’home sharing, durante la pandemia ha perso in una manciata di settimane il 90% del suo giro d’affari; ciò che un giorno era perfetto e performante qualche giorno dopo era stato completamente stravolto, compreso un doloroso rinvio della quotazione in borsa e un dimezzamento del valore. Così, il cambiamento e l’attitudine a esso fa la differenza sempre, anche quando sembra inutile e immotivato. Come sempre, il futuro sarà di chi saprà interpretare le variazioni e di chi saprà costruire nuovi concetti di valore per il cliente in un’ottica di costante rinnovamento.